Tutte le regole dettate dai vari DPCM hanno un obiettivo importantissimo: evitare o ridurre quanto possibile le probabilità che il virus giunga a contatto con il nostro organismo.
La pianificazione organizzativa del sistema Sanitario, dei criteri di ricovero e dei protocolli di terapia è un altrettanto importante metodo di lotta alla pandemia.
Un aspetto forse non adeguatamente enfatizzato è la prevenzione a livello individuale.
La prevenzione a livello individuale
Se l’organismo fisiologicamente è in buone condizioni, anche il suo sistema immunitario svolgerà appieno la funzione difensiva e una sana alimentazione ha un ruolo fondamentale a tal fine.
La letteratura scientifica ci insegna che l’80 % del nostro sistema immunitario risiede nel nostro intestino (di recente definito “secondo cervello”) il quale è costantemente in contatto con l’encefalo (il “primo” cervello). Dobbiamo garantire per quanto possibile, un normale funzionamento di questi apparati affinché insieme governino la totalità del nostro organismo: dalla psiche, al sistema nervoso, all’efficienza dei nostri ormoni, e del sistema immunitario.
Mangiando introduciamo cibo, digerendo lo trasformiamo in sostanze biochimiche che possono avere un’azione benefica o tossica. Il cibo secondo la sua qualità può aiutarci a vivere, a guarire ma ahimè persino a morire.
Perchè una corretta alimentazione può aiutare il nostro sistema immunitario?
Ormai tutti sentiamo parlare di microbiota, l’insieme di batteri e altri esseri viventi che colonizzano i nostri organi.
Il concetto di microbiota può essere paragonato a quello di popoli, europei o americani, africani e così via: sono costituiti dall’unione di differenti etnie ciascuna delle quali presenta caratteristiche comuni.
Noi abbiamo popolazione batteriche presenti a livello intestinale, polmonare e nei vari organi ed apparati. Sono costituiti da varie fila (termine equivalente a “popoli” se riferito all’essere umano). Sono costantemente in comunicazione fra loro perché elaborano delle molecole messaggere che permettono ai batteri di dialogare.
Cosa accade quando una scorretta alimentazione si associa al virus Covid 19?
Succede che quando c’è un’infezione violenta, sia essa virale o batterica, i cosiddetti batteri buoni, quelli che ci difendono, rischiano di essere sopraffatti dai patogeni.
Nell’infezione da Covid 19 questi batteri “opportunisti” hanno la prevalenza e talvolta scatenano una sovra-infezione aggiungendosi alla malattia virale, peggiorando drammaticamente le condizioni cliniche del paziente.
Quando il nostro organismo è attaccato da un agente patogeno, sia esso virale sia batterico o altro, allerta il sistema immunitario. Questi si attiva per distruggere tutti gli agenti patogeni, ma esattamente come avviene in una guerra, per uccidere il nemico si creano morte e distruzione nel territorio con coinvolgimento anche dei connazionali.
Come possiamo prevenire la sovra-infezione o ridurre l’intensità dell’infiammazione?
Ponendo le nostre forze difensive in grado di funzionare al meglio.
E’ necessario pertanto garantire uno stato di eubiosi, in altre parole un ecosistema correttamente bilanciato che faccia funzionare al meglio il nostro organismo. Un microbiota mal funzionante costituisce una falla nel nostro sistema difensivo.
Quali alimenti possono favorire il nostro sistema immunitario?
Solitamente nel nostro organismo convivono popolazioni batteriche che ci difendono e nel contempo ci sono alimenti che favoriscono lo sviluppo dei batteri difensori.
I più importanti microrganismi a noi utili sono:
I Bifidobatteri, che colonizzano prevalentemente il tenue (la parte alta dell’intestino).
Gli alimenti che li supportano sono:
- Banane, Topinambur, Belga, Asparagi, Avena, Segale, Legumi, Noci secche, Aglio, Kiwi, Carciofi
Come ci possono aiutare le fibre?
Altri alimenti contengono fibre che il nostro organismo non riesce a digerire. Sino ad una ventina di anni fa si pensava che le fibre fossero utile a noi solo per un effetto massa, per combattere la stipsi, ma ora sappiamo da uno studio francese pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrition, che il consumo quotidiano di alimenti ricchi in fibre protegge l’uomo dal rischio di ammalarsi e di morire a causa del diabete di tipo 2, di diverse forme di cancro e malattie cardiovascolari.
Ancor più di recente si è scoperto che sono proprio i bifidobatteri che si nutrono di fibre difendendoci da queste malattie.
Gli alimenti ricchi di queste fibre sono:
- Mele, Mandorle, Bulgur, Cipolle, Porri, Semi di Kia, Piselli, Miele,Crusca di frumento, Crusca di Avena.
Gli alimenti fermentati
Vi sono inoltre alimenti che sostengono un’altra popolazione batterica, quella dei Lattobacilli, che colonizza la maggior parte dell’intestino (il Colon). Essi sono alimenti fermentati:
- Yogurt, Kefir, Crauti, Pane a levitazione naturale, Olive, Vino, Birra, Miso, Salsa di soia, Aceto e Umeboshi (un popolare condimento della cucina giapponese a base di prugne salate).
Un’ alimentazione così impostata non si limita a migliorare l’ecologia del digerente ma, grazie alla capacità dei batteri di comunicare tra loro, aumenta anche le difese dell’apparato respiratorio.
Quali integratori assumere?
Sarebbe infine utile supplementare la nostra alimentazione con vitamina D, C, Zinco, Magnesio e fermenti lattici opportunamente scelti, ovviamente in accordo con il proprio medico curante.
A cura del Dott. Fernando Antonio Spanò – Specialista in Scienze dell’Alimentazione e Dietetica – Specialista in Clinica Pediatrica