Cos’è l’amore per lo studio?
È la forza vitale, il piacere che il bambino, coinvolto in attività stimolanti ed educative, investe nei processi di conoscenza ed apprendimento.
Cosa fare per facilitarne l’espressione
Per favorire il “gusto per l’apprendimento” nel bambino è necessario far capire sin da piccolissimi, con parole e comportamenti, che imparare cose nuove è un piacere e un valore.
Porsi come esempio, in quanto i bambini imparano osservando ed imitando il comportamento dei genitori: manifestare interesse e curiosità e scoprire insieme le cose nuove (sui libri, internet, video), trovare momenti e spazi per la lettura insieme (il bambino sfoglia o colora il libro insieme al genitore).
Altre metodologie di ottimizzazione dell’apprendimento consistono nell’abituare il bambino a momenti di silenzio o che richiedono attenzione e concentrazione,a stare da solo per sapersi organizzare giochi ed attività autonome.
Ancora più importanti sono le attività con cui il genitore coinvolge il bambino:
- scegliere i libri insieme;
- individuare e vedere insieme i programmi educativi della TV;
- pianificare nel tempo libero e nelle vacanze anche visite a musei, acquari e mostre (ne esistono di specializzati per i bambini).
Come sostenere l’impegno scolastico del bambino?
Il primo giorno della scuola dell’infanzia è un grande evento per il bambino e per il genitore.
Ognuno con le sue paure e incertezze si accinge ad affrontare questa nuova sfida fatta di amicizie nuove, regole, competizioni, tanto lavoro e un confronto continuo con il prossimo.
Dopo aver passato un bel periodo ludico alla scuola dell’infanzia, con i primi compagni e le prime insegnanti, improvvisamente il bambino si ritrova in un contesto del tutto nuovo: nuovi amici, nuove maestre, nuove strutture, nuovi orari, e la consapevolezza di non saper leggere e scrivere.
I consigli per una migliore educazione al bambino:
- curare insieme il materiale scolastico e il suo “angolo studio“;
- richiedere gradualmente autonomia e responsabilità in questo compito;
- stabilire sempre lo stesso orario per lo studio, preceduto da un momento di riposo ed attività tranquille e seguito da giochi ed impegni più intensi;
- parlare di ciò che si è fatto a scuola condividendolo nei momenti in cui tutta la famiglia è riunita;
- riconoscere i suoi successi, non sopravvalutando i risultati, ma apprezzare quello che di nuovo si è appreso e valorizzare la sua “crescita” intellettiva;
- non sottovalutare i risultati negativi; occorre capirne il perché insieme e trovare per tempo le soluzioni anche con l’aiuto dell’insegnante e dello psicologo;
- prestare attenzione al senso di colpa che il bambino può avere rispetto all’insuccesso ed al possibile senso di inadeguatezza o insicurezza personale;
- far sentire al bambino che genitori ed insegnanti sono alleati nel comprendere e risolvere le sue difficoltà;
- non svalutare mai il lavoro o il comportamento degli insegnanti davanti al bambino (se non siamo d’accordo, parlare con l’insegnante o il responsabile della scuola);
- mantenersi sempreinformati sulle attività svolte dagli insegnanti a scuola;
- collaborare, quando possibile e in accordo con i docenti, ad attività integrative apportando eventuali contributi personali e professionali per far comprendere al bambino che la scuola è parte della società cui tutti apparteniamo.
I cambiamenti da affrontare sono tanti e non tutti i bambini reagiscono alla novità nello stesso modo e con le stesse tempistiche. In un primo periodo il bambino può presentare delle difficoltà di adattamento al nuovo ambiente, in generale questo momento è passeggero e lascia subito spazio al desiderio di scoprire, crescere e imparare.
A cura della Dott.ssa Sabrina Menini – Neuropsichiatra Infantile